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Scheda Personaggio Descrizione Oggetti Equipaggiamento

Descrizione di Reschar

Dice di sé:
Originario di Norimberga (parte del Sacro Romano Impero Germanico), il giovane Reschar con la sua famiglia aveva da sempre condotto una vita tranquilla e pacifica nel loro terreno, nonostante sin da quando il padre ne avesse memoria erano soggetti alla mezzadria dei regnanti circostanti; la pace però era andata ormai perduta da tempo, sin dalla guerra dei trent'anni che proprio a Norimberga vide uno dei principali incontri per i trattati di pace intorno al 1651,ma i fatti che sconvolsero la vita del giovane furono successivi a quegli avvenimenti. Ormai la riforma protestante portata avanti da Martin Lutero aveva quasi totalmente assogettato all'ideologia protestante la maggior parte dei feudi dell'ormai diviso e martoriato impero, non era raro assistere ad atti di ordinaria follia e violenza, specialmente nelle realtà agricole lontane dalle grandi città, dove banditi e predoni dettavano legge lì dove il regno non era capace di farsi valere.
Era una tranquilla notte di mezza estate, il caldo e l'afa avvolgevano i dintorni su cui sorgeva la fattoria della famiglia di Reschar, all'interno si trovavano oltre al primogenito anche le due sorelle minori Fryda ed Elsa, mentre i genitori riposavano in una stanza diversa assieme al loro cane Thor.
Fu il tempo di un istante e tutta la casa subito si impregno di una malefica puzza solfurea, fiamme ardenti avvolgevano l'intera abitazione e nulla lasciava presagire a scampo alcuno. Reschar alzandosi di soprassalto dal proprio letto a quell'odore mortifero,subito sveglio le due sorelle che dormivano non distanti dal suo giaciglio,mentre ogni secondo che passava assottigliava sempre più le speranze di sopravvivere a quell'inferno in terra; prontamente e facendo coprire le due sorelle con una coperta Reschar buttò giù la porta della loro stanza che,al pari di quella dei proprio genitori, si affacciava sull'unica stanza un pò più grande che era adibita a soggiorno, vide il padre uscire dalla sua stanza con la sua consorte in braccio, la quale era già priva di sensi; entrambi, il padre di Reschar con la madre e suo figlio con le due sorelle al seguito, si fiondarono verso l'uscita della casa, il primo a varcarla fu Reschar, ebbe solo il tempo di tirare le due sorelle al di fuori della casa ormai del tutto in fiamme, per poi affacciare e vedere che all'interno il padre cercava inutilmente di liberare la sua moglie da una trave che le bloccava il piede, il biondo giovane ebbe solo il tempo di apprestarsi a saltare eroicamente tra le fiamme, ma l'immediatezza con cui l'intero soffitto crollò spense irrimediabilmente ogni sua seppur minima speranza gettandola alle lingue di fuoco che ormai dominavano la notte. Il peggio però non era ancora passato, il germanico infatti, non ebbe nemmeno il tempo di poter piangere i suoi cari che un guanto di pelle nero gli scivolò lungo la spalla,strattonandolo all'indietro, un dolore lancinante percorse la sua intera schiena, si ritrovò velocemente immobilizzato da quello che sembrava un uomo agile e magro,il volto coperto dall'ombra del cappello che si realizzava a causa della luce emessa dall'incendio, uno sguardo alle sorelle e subito notò che erano state anch'elle fatte prigioniere da quella che a prima vista sarebbe stata una masnada di briganti composta da circa 8-9 membri. "E così pensi di essere un duro?" domando ilare l'oscura figura, trattenendolo per un braccio da dietro, le sue parole scivolavano come un sussurro malefico e mellifuo, che sapeva di morte,agonia e dolore. "Vi prego, lasciate andare me e le mie sorelle!Abbiate Pietà!" fu il disperato appello del giovine, che però non trovò alcun assenso dalla compagnia, anzi, due uomini corpulenti caricarono le due sorelle, entrambe sotto shock e piangenti, su un carro; "Monsieur De Le Gaule non ha pietà" fu la risposta fredda e decisa che venne dalle spalle di Reschar. Alle parole del brigante la reazione del giovane fu avventata e immediata, subito si divincolò, rifilando una gomitata dritto sullo zigomo del criminale, dal cui capo cadde il largo cappello sul quale era riposta una piuma. Mentre il cappello che cadeva lasciava trasparire la rabbia e la furia dell'uomo che ora si rivelava essere orbo all'occhio sinistro (una cicatrice solcava in diagonale l'intera parte del volto che andava dalla fronte all'attaccatura interna dell'orecchio sinistro), il germanico si voltò per un attimo per controllare se l'uomo lo inseguisse in modo da poter raggiungere il carro su cui erano caricate le sue du esorelle e che ora non tardava a partire, lo sguardo si fulminò alla vista della ferità di quello che ora a giudicare dall'accento sentito un attimo prima sembrava essere proprio un francese. Riuscì a saltare nel momento in cui il capo dei banditi cercava di acciuffarlo nuovamente,cercando spasmodicamente di raggiungere il carro che man mano diventava solo una lontana lanterna nella notte, stava continuando a correre quando un colpo lo raggiunse alle spalle, facendolo cadere sul terriccio umido con un tonfo sordo, tutto ciò che si ricorda di quella notte sono l'occhio di vetro di Monsieur De La Gaule che lo squadra in volto ormai agonizzante e il suo sorriso, lucente come la luna di quella notte, che gli dice ghignando "Tranquillo, presto raggiungerai le tue amate sorelle in Francia",il resto è buio..
-3 mesi dopo, nelle profondità della salina di Berchtesgaden-
"Adesso ogni tua cosa è mia" era quella la frase che da mesi trapanava la mente del giovane Reschar, quella frase che in punto di svenimento gli era parsa udire dalle labbra di quello sporco francese, ora invece doveva pensare a scappare da quell'immondo luogo, situato in Baviera e con ben poche possibilità di fuga, la salina nella quale si trovava era gestita da una milizia che riforniva i vari feudi del Sacro Romano Impero Germanico di sale, costringendo i lavoratori, perlopiù rapiti dai vari feudi, a massacranti orari di lavoro nelle profondità della terrà. Era da circa venti giorni che aveva fatto amicizia con Ikel, un abitante di un paese vicino che ormai si trovava lì da anni e che assieme ai suoi cugini era stato rinchiuso a lavorare, i due avevano sin da subito stretto amicizia ed entrambi non vedevano l'ora di assaporare la libertà, così misero in atto un piano, a notte fonda, quando metà delle guardie (22 in totale) erano a riposo, prese da una pozzanghera vicino ai giacigli dei minatori un panno, contenente una trentina tra mazze ricavate dalle torce esaurite,scalpelli,picconi usurati e così via; subito lui e altri 27 dei 44 uomini messi a lavorare iniziarono a scivolare verso l'uscita della caverna approfittando del favore delle tenebre, sgominate qua e la da qualche saltuaria torcia, in men che non si dica metà dei prigionieri fu addosso alle 5 guardie presenti non distanti dal dormitorio dei minatori, fortuna volle che furono così discreti da impedire ogni urlo o segnale d'allarme da parte degli uomini. Subito il resto del gruppo si fiondò sul piccolo contingente che aspettava proprio all'uscita della caverne, intelligentemente barricati su due fronti da una serie di staccionate, questa volta però l'assalto non fu abbastanza repentino e l'allarme fu lanciato,metà degli uomini fu bersagliato da una serie di veloci proiettili che li uccisero all'istante, da Reschar e dagli altri che, con il supporto del resto della compagnia che aveva finito di sistemare le guardie all'entrata, si alzò un urlo di battaglia,Reschar fu ferito durante la battaglia che fu assai sanguinosa e mentre le perdite dal lato dei prigionieri erano di circa la metà dei rivoltosi, quelle dei guardiani, ad esclusione di un paio di prigionieri, ne coprivano l'intero numero. Mentre l'alba si levava sulla valle Ikel si avvicinò a Reschar e gli prose una lettera "Vai, è un mio caro amico, un viaggiatore francese che ora è un armaiolo, ti addestrerà e ti aiuterà nella tua ricerca", dopodichè Reschar partì alla volta della Francia.
Aspetto fisico:
Altezza:1.85 metri
Peso:75 Kg
Colore occhi:Azzurro
Colore capelli:Biondo
Colore carnagione:Chiara
Segni particolari:Cicatrice lungo il fianco destro del torace (causata da una pallottola)
Affetti:
Fryda ed Elsa: le due sorelle rapite da De La Gaule e portate in Francia.
Ikel: Contadino bavarese col quale riuscì nell'eroica fuga dalle miniere di sale di Berchtesgaden.
Remì: Il fabbro amico di Ikel che lo istruì nell'uso della spada e delle armi da fuoco.
Capacitá:
Lingue:
Madrelingua Tedesco
Francese fortemente influenzato dall'accento

Equitazione: Buona
Uso della spada: Buono
Uso del coltello: Egregio
Uso dell'arco (una passione):Buono
Uso delle armi da fuoco:Scarso
Lavorazione della pelle:Ottima
Difetti:
Pecca di superficialità.
Difficilmente riesce a fidarsi a fondo di una persona.
Cocciuto.
Contatti:
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