Descrizione di Marmaduke
Dice di sé:
Pendaglio da forca, scavezzacollo, infingardo e crapulone. Francese di nascita e meticcio di spirito. Padre calzolaio, madre ignota. Ne ha viste di suole, in vita sua: dritte sul grugno. Poveri in canna, quando la zuppa di carote e ceci è diventata soltanto la "zuppa" e basta (cioè brodo annacquato malamente) ha capito che era giunto il momento di rimboccarsi le maniche. Così si è rifugiato nel crimine, nella brutta creanza, nelle boiate, le menate e gli accoltellamenti; ha scelto il mestiere delle armi, però quello brutto: con macchia e ricco di viltà.
Il compito del Bravaccio è d'un infamia pari solo a quella dell'aguzzino tagliagole; ci passan poche differenze tra le due cose. A detta sua, si gode la vita -e che per tutta ragione gli è lecito- e ha un qualcosa che gli tiene le mani occupate. Letteralmente. Spada, coltellaccio e sputafuoco son cari amici suoi e assieme a quelli se ne va, spesso, a far da ombra ai suoi padroni. Tutta brava gente, ovviamente; che non si dica di loro che son tipacci loschi. E' sempre al servizio, infatti, di qualcuno disposto a pagare anche per i più miserabili degli atti. Lui si sente innocente e finge, pur tuttavia, di mostrare coscienza: è il suo grossolano nasone a seguire il puzzo del soldo. La povera gente deve pur campare di qualcosa. E nel dubbio, quando le circostanze lo richiedono: viva il Re!
Lo chiamano "Scannagallo" per una serie di motivi. Immaginate quali; o scopritelo voi stessi.
Aspetto fisico:
Brutta razza, la sua: zozzo a vedersi fuori -e pure dentro- porta il tipico aspetto irriverente e minaccioso d'uno sgherro, d'un cagnotto; di chi vive alla pretesa sul prossimo e non ha mai l'accortezza di celare le apparenze, piuttosto evidenti. Alto all'incirca cinque piedi e dieci pollici, per centosessantuno libbre di peso complessivo. Fisico asciutto, magrolino. Sui quarant'anni. Capelli medio-lunghi, mossi, neri come le piume d'un corvo e spesso avvolti da una retina scura; un grosso ciuffo che gli ricade dalla fronte e nasconde parte del volto; occhi scuri, barba e pizzetto ben tenuti. Naso importante, il suo, tanto da far invidia ad un'aquila.
Abiti sgargianti, con maniche a sbuffo, colorati; di bassa o forse infima qualità ma ugualmente pomposi e ridicoli, come si conviene alla corte d'un nobilotto frivolo e chiccoso. Piumaggi e inserti vari, spesso, addobbano il tutto.
Affetti:
La cappa, la pacca e la mortazza.
Capacitá:
Sopravvivere.
Discreto battipista: conosce le campagne e i boschi circostanti il contado.
Lesto con la spada e con la lengua: sa come "trattare" con certi buonuomini.
Occhio di porco e braccio da beccaro.
Dedito al "mestiere."
Difetti:
Non c'è malaffare in cui non abbia messo naso; violento, disonesto e privo di virtù, s'è dichiarato più volte amante della femmina, del soldo e della trippa.
Non necessariamente in quest'ordine.
Ha rischiato più volte il collo e non s'è mai dato per questo una raddrizzata.
Un pessimo elemento quando, d'improvviso, bisogna dividersi qualcosa.
Superstizioso e scaramantico, ai limiti del fanatismo, cosa che ben si addice allo stile di vita gretto ed immorale che conduce.
Canaglia, vile, lestofante, bugiardo, imbroglione, votato all'irruenza ed al gozzoviglio, rifugge dalle responsabilità ed insegue il vizio.
Contatti:
Ma giochiamo, va!