Dice di sé:
noi ci siamo persi
ritrovati
poi bucati
c'è un amore che mi lacera la carne
ed ancora tu lo sai
Nata una sera d'autunno del 1662, Margot viene alla luce nelle Libere Terre. Sua madre, erborista, e suo padre, avvocato, avevano già un figlio di tre anni.
Durante l'infanzia è una bambina allegra, gentile ed avida di sapere: un'istitutrice scelta dal padre le insegna a leggere, scrivere e far di conto, oltre alle basi dell'etichetta. Poco prima che la guerra contro le Province Olandesi iniziasse, la cultura di cui disponeva era paragonabile a quella di un'adolescente. Tuttavia la guerra contro le Province Olandesi inizia e, da quel momento in avanti, la bambina che Margot fu scompare.
Di quel giorno ricorda solo frammenti sparsi e scollegati fra loro.
Una collana, un libro, le candele... le candele.
Suo padre, uomo amorevole e padre premuroso, aveva perso la ragione allo scoppio della guerra. Nella sua lucida follia aveva previsto la devastazione che la guerra avrebbe causato. Dapprima perse il lavoro. Poi, una notte, si svegliò di soprassalto. Urlava a tal punto da restare senza fiato; urlava: «
stanno arrivando, stanno arrivando... brucio ogni cosa piuttosto che lasciarla a voi ». Margot non ha mai capito chi fosse o fossero *voi*.
Lei e suo fratello dormivano; la madre, al contrario, era in salotto col suo erbario fra le mani. Era immobile, pietrificata ed incapace di muovere un singolo muscolo. Guardava il marito sbraitare con una candela nella mano sinistra ed una nella destra.
Capì all'istante.
Lei capì.
Così, lo stesso terrore che l'aveva lasciata attonita, la scosse come un fremito. Corse a svegliare i suoi bambini. Li salvò dall'incendio che di lì a poco avrebbe distrutto la loro casa.
Suo padre bruciò di fatto ogni cosa e, quando ritenne d'aver concluso la sua opera, si strangolò con la collana che sua moglie aveva perso durante la fuga, la stessa di cui lui le aveva fatto dono il giorno delle nozze.
Solo quando furono lontani dalle Libere Terre Margot pianse di dolore. Non s'era accorta del piede che le doleva per la bruciatura. La madre la medicò al meglio delle sue capacità, ma la cicatrice rimase.
Nel 1672 con sua madre e suo fratello si trasferisce a Londra, da una vecchia zia. La madre, risposatasi poco dopo con un banchiere, non fu mai più felice, ma garantì ai suoi figli una vita dignitosa.
Margot si trasforma in una ragazzina inquieta, ribelle, taciturna, spesso perfino cattiva. Si chiude nei libri e nello studio delle erbe, grazie alle dispense lasciate nella dimora della zia. Proprio durante le sue letture, per la stanchezza, si ferisce scioccamente l'avambraccio, addormentandosi con la punta della penna qui conficcatasi.
Dopo la pace di Nimega, ormai cresciuta e scesa a patti col suo dolore, decide di lasciare Londra. Torna quindi da sola nelle Libere Terre.