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Scheda Personaggio Descrizione Oggetti Equipaggiamento

Descrizione di Corinne

Dice di sé:


Corinne Lefèvre nacque nel 1657 in una piccola città della Francia, figlia dello stimato scultore Jean-Baptiste Lefèvre e di una donna di nome Marguerite. Crescendo in una famiglia d'arte, Corinne respirava l'aria carica di creatività sin dalla più tenera età. Era la maggiore di tre fratelli, con un fratello più giovane di nome Henri, che seguì le orme paterne diventando anch'egli uno scultore, e una sorella minore di nome Amélie, che si appassionò alla danza.

Fin dalla giovinezza, Corinne dimostrò un talento innato per l'espressione artistica, ma il suo interesse per le arti visive si fuse presto con una passione per la poesia e una curiosità morbosa per il tema della morte. Crescendo, diventò affascinata dall'idea dell'immortalità e dall'ambiguità della vita e della morte. Mentre il padre Jean-Baptiste sperava che Corinne avrebbe seguito le sue orme come apprendista scultrice, la ragazza sentiva un richiamo più forte verso la pittura e la scrittura.

Abbracciando la sua unicità e la sua visione del mondo, Corinne iniziò a dipingere opere alquanto grottesche e lugubri, che riflettevano la sua ossessione per la mortalità e la ricerca dell'immortalità. I suoi dipinti erano spesso caratterizzati da figure scheletriche, simboli funebri e paesaggi cupi, che evocavano un senso di malinconia e mistero. Benché il suo stile artistico fosse controverso e non fosse di facile comprensione per tutti, Corinne trovò un seguito devoto tra una ristretta nicchia di acquirenti che apprezzavano la sua visione unica e il suo coraggio nel confrontarsi con temi così oscuri.

Nonostante la mancanza di comprensione da parte di molti, Corinne trovò soddisfazione nell'esplorare i confini dell'arte e nell'esprimere le sue convinzioni più profonde attraverso la pittura. La sua ricerca continua di significato e immortalità si rifletteva nelle sue opere, trasformandola in una figura enigmatica e affascinante nel panorama artistico del suo tempo.

Di fatto, la sua espressione artistica si sviluppò dapprima per i paesaggi, anche se ben presto la sua produzione si evolve verso le nature morte, a cui aggiunge sempre più nel tempo un senso di decadenza maggiore.

I suoi primi ritratti avvennero su commissione, in cui Corinne riuscì ad aggiungere un tocco personale. Di grande impatto fu infatti l'introduzione di un coloro rosso vivo, simile al sangue, con cui delineava i contorni dei volti e dei vestiti. Ben presto questo colore divenne sempre maggiormente presente, assieme ad un certo grado di realismo. Alcuni dipinti di carattere religioso, in particolare di martiri, risultavano delle volte fin troppo spinti nella loro opera di rappresentazione. In particolare la riproduzione di San Sebastiano martire le creò non pochi problemi, in quanto Corinne venne accusata di aver usato un cadavere reale per la realizzazione del dipinto. Fu grazie al padre, e in particolar modo ai suoi soldi, che si evitò una condanna in tribunale, anche se ciò le portò una certa fama in città.

Da qui le sue opere iniziarono lentamente a circolare in ambienti ristretti, assieme alla sua fama di pittrice del macabro, e molte voci si dipanano alle sue spalle, come la storia del suo amore con un medico il quale, si dice, trafughi i cadaveri per permetterle di avere dei soggetti realistici.

{ Nota Off: ogni nome presente nella storia è puramente inventato }

Aspetto fisico:

La sua figura è slanciata e proporzionata, senza eccessi, con un portamento fiero e distinto. Il suo viso è caratterizzato da lineamenti finemente cesellati, con guance leggermente arrotondate e un mento delicato. La sua pelle è chiara e priva di imperfezioni evidenti, emanando una lucentezza naturale che riflette la sua buona salute. Gli occhi sono di un grigio-verde intenso, particolarmente espressivi e profondi, incorniciati da ciglia scure e folte mentre l'incarnato si sposa al biondo oro dei lunghi capelli.

Affetti:
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Capacitá:
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Difetti:
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Contatti:
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